Al Ministro della giustizia On.le Dott. Alfonso Bonafede.
E, p.c.: Sottosegretario di Stato On.le Dott. Vittorio Ferraresi
Sottosegretario di Stato On.le Dott. Andrea Giorgis
Caro Signor Ministro, il Bando sui 616 operatori, poteva e doveva essere nettamente migliore e più garantista nei confronti di tutti i Tirocinanti della Giustizia, poteva e doveva essere un Bando riservato e blindato a favore degli stessi, poteva e doveva coprire tutte le Province e le Regioni, dove, peraltro, ci sono proprio i Tirocinanti interessati rimasti esclusi da ogni possibilità, poteva e doveva assegnare un punteggio di gran lunga superiore e più elevato ai Tirocinanti della Giustizia, rispetto a quello stabilito, nel contesto equilibrio “adeguato” tra UDP ed ex art.37, con una soluzione di almeno il 50% dei punteggi aggiuntivi per UDP e del 45% per gli ex art.37, un bilanciamento giusto che garantiva maggiori certezze ed, invece, è stato dato un piccolo punteggio aggiuntivo ai primi (15%) ed un misero ed insignificante 3% ai secondi, creando difatti un ulteriore discriminazione senza alcuna garanzia per l’assunzione. Inoltre, questo Bando, poteva e doveva essere indicato solo per i Tirocinanti della Giustizia ed, invece, è un Bando pubblico vero e proprio per tutti, con i rischi “altissimi” che i Tirocinanti “fortunati” possano essere pochi, nel senso che alla fine di tutta la procedura si rischia di vedere l’assunzione di pochi Tirocinanti e di molti esterni che non hanno mai calpestato le mattonelle di ogni pavimento dei Palazzi di Giustizia e degli Uffici Giudiziari italiani. Insomma, è stato costruito un vero e proprio inconcepibile auto-gol ovvero un Boomerang assoluto. E poi ancora, si potevano e si dovevano inserire anche i Tirocinanti regionali, perché nel momento in cui sono stati approvati gli ultimi provvedimenti legislativi e relativi all’aumento da trecento (300) posti a 600 e i passaggi sui Titoli aggiuntivi, i Tirocinanti regionali erano in campo che operavano già da qualche anno negli uffici giudiziari, così come erano e sono a tutt’oggi operativi e non possono essere scaricati sostenendo che sono un problema delle Regioni. Le Regioni hanno fatto un Bando e poi con delle convenzioni e autorizzazioni specifiche da parte del Ministero della Giustizia si è stabilito di assegnare quei Tirocinanti agli Uffici Giudiziari. Operano per gli Uffici Giudiziari e non per la Regione. Sino a che il Bando è stato pubblicato in questi giorni, nei mesi scorsi si poteva e si doveva pensare anche ad un loro inserimento in relazione ai punteggi aggiuntivi, seppur con una percentuale inferiore rispetto agli UDP e agli ex art.37. Caro Signor Ministro, è sbagliato dire che è stato pubblicato il Bando per l’assunzione di 616 operatori “Tirocinanti” della Giustizia, perché non è così, nel senso che questo è un Bando previsto per le assunzioni in generale tramite i Centri per L’impiego, con le procedure previste dalle norme specifiche e dove per alcuni “Tirocinanti” della Giustizia sono previsti dei punteggi aggiuntivi di poca entità. Caro Sig. Ministro, anche nel Suo annuncio di ieri non traspare alcun entusiasmo “aperto” perché anche Lei è consapevole degli enormi limiti ed errori di questo Bando, dovute alle pochissime e disperate garanzie a favore dei Tirocinanti della Giustizia e delle forti discriminazioni create. Caro Sig. Ministro, il Bando poteva e doveva essere una cosa completamente diversa e realmente positiva per tutti i Tirocinanti della Giustizia ( anche in virtù degli impegni politici assunti). Bastava ascoltare con umiltà quello che da sempre abbiamo sostenuto come CSE-FILAI, nei diversi e variegati incontri ministeriali e parlamentari. “Il Bando poteva e doveva recepire tutte le nostre indicazioni di buon senso e ampie vedute, peraltro, inserite in un contesto di piena e fattiva collaborazione, ed oggi avremmo potuto parlare di iniziative positive e non di “Bando” indecente. Come CSE-FILAI, non abbiamo mai condiviso, sin dai primi tempi in cui è stata indicata la via dei Centri per L’impiego per casi come questi. “Noi sul terreno del Precariato della Giustizia abbiamo sempre optato per una via maestra diversa ovvero per il concorso riservato e semplificato per soli “titoli”. Lo abbiamo in passato proposto e poi è stato attuato ( con risultati vincenti e positivi per tutti), come per gli ex Trimestrali, per gli ex Autisti triennali, per gli ex LSU, per gli ex Messi di Conciliazione non Dipendenti Comunali. La stessa procedura l’abbiamo richiesta e ribadita ripetutamente a gran voce e in tutte le salse, pure con manifestazioni di Piazza, anche per tutti i Tirocinanti della Giustizia, nazionali e regionali, senza alcuna discriminazione. Ma nonostante tutto abbiamo cercato di dare il nostro contributo fattivo, a 360 gradi, per tentare di aggiustare il tiro rispetto alle procedure penalizzanti approvate dal Parlamento, con le previsioni delle assunzioni tramite i Centri per L’impiego anche per gli attuali “Precari della Giustizia”. Infatti, tra le altre cose, in piena discussione sulle sorti del Bando dei 616 operatori, avevamo, dopo lunghe e serrate trattative alle quali Lei, caro Ministro, aveva dato il consenso, proposto e poi concordato con i rappresentanti istituzionali del Ministero della Giustizia e del Ministero del Lavoro, la messa in campo di una proposta legislativa ( emendamento), da inserire nel Decreto Sicurezza Bis, che prevedeva la tutela effettiva per tutti i Tirocinanti della Giustizia, inclusi i regionali, attraverso l’attuazione del Contratto a tempo determinato per almeno 1.600 persone e con una procedura per titoli. Purtroppo, questo emendamento che ci risulta essere stato avallato anche da Lei, non ha trovato il supporto necessario in Parlamento e non è stato approvato. ” A tal proposito ringraziamo ancora i coraggiosi parlamentari che lo hanno presentato e sostenuto” ovvero gli on.li Barbuto e Grippa e il Sen.Nencini. Questo era ed è il percorso ideale, giusto e mirato per superare la logica dei Tirocini, per dare certezze, garanzie e dignità a migliaia di persone sfiduciate, perché l’applicazione di un Contratto a tempo determinato garantisce diritti e miglioramenti salariali. Abbiamo ripetuto e lo ribadiamo ancora che il Contratto a tempo determinato è la soluzione ponte e propedeutica alla “vera stabilizzazione” di tutti i Tirocinanti della Giustizia, UDP, ex art.37 e regionali, che può avvenire anche con una programmazione biennale o triennale. Questa impostazione garantisce, concretamente, tutele effettive rispetto allo sfruttamento attuale causato dai Tirocini, e al contempo può ridare fiducia agli interessati che, diversamente, rischiano di rimanere eternamente disoccupati, con tutte le conseguenze nefaste. Inoltre, mette l’Amministrazione nelle condizioni di agire ( senza alibi) per garantire la riqualificazione a tutti gli ausiliari e a tutti gli operatori giudiziari, con la possibilità di coprire anche questi posti “vacanti” proprio con gli attuali Tirocinanti della Giustizia, con la messa campo di due procedure per titoli e riservate ai Tirocinanti della Giustizia, ovvero una per Ausiliari ed una per Operatori Giudiziari, fermo restando che nulla vieta di utilizzare anche le stesse graduatorie finalizzate all’attuazione del precedente Contratto a tempo determinato. Ciò significa, sostanzialmente, che si possono prevedere due soluzioni di Contratto a tempo determinato per i rispettivi profili professionali di ausiliario e di operatore o, sempre con riserva, per i soli Tirocinanti della Giustizia e con procedure per titoli. L’applicazione del Contratto a tempo determinato deve essere inserita nel contesto giuridico delle posizioni soprannumerarie, significando che ogni Tirocinante può rimanere nel posto dove opera o dove ha operato ( nel caso di quelli che attualmente non stanno facendo alcun Tirocinio). Questa soluzione è già stata inserita e prevista nel corpo del Testo del Decreto Sicurezza Bis approvato nei mesi scorsi. Quindi, secondo la nostra visione globale, bisogna operare subito senza perdere tempo in questa direzione, riprendendo il lavoro già fatto e rimetterlo in cantiere con determinazione. Questo è quello che faremo sicuramente noi e mi auguro che sia cosi pure da parte ministeriale e governativa. Caro Sig.Ministro, è proprio una maggiore determinazione che ci permettiamo di chiedere a Lei, nel senso di dare attuazione agli orientamenti politici, in particolare quando sono giusti e e, perfino, sono stati condivisi. La separazione dei poteri tra politica e burocrazia è cosa giusta e sacrosanta in democrazia, ma ciò non può e non deve determinare una soccombenza del politico ( Ministro, Sottosegretario, etc..) soprattutto quando la ragione politico-sociale va nella giusta direzione ed è sufficientemente supportata dalla ragione giuridica e legale. Inoltre, la responsabilità successiva non ricadrà sulla burocrazia ma sulla politica, perché i cittadini, giustamente, delusi ed amareggiati, come nel caso di specie, attaccheranno il politico – responsabile di turno. Pertanto, oltre alla coerenza delle scelte che si fanno è necessaria maggiore compattezza ed autorevolezza tra i politici che governano la cosa pubblica e l’esempio parte sempre dall’alto. Chiaramente, questo vale anche per il Ministero della Giustizia.
Caro Sig.Ministro, il Bando che è stato pubblicato ha creato enorme sconcerto e malcontento in tutti i Tirocinanti della Giustizia e noi come CSE-FILAI recependo i malumori e le critiche legittime valuteremo tutte le iniziative opportune e necessarie da intraprendere sia a livello politico, sia a livello sindacale (manifestazioni) e sia a livello giuridico ( se vi sono le condizioni dopo la verifica accurata con in nostri legali), anche alla luce delle iniziative a “sanatoria” di questo “Bando ad escludendum” che la Signoria Vostra, come Ministro della Giustizia, e il Governo ne suo complesso assumerete. Caro Signor Ministro, noi siamo pronti a continuare il confronto su tutta la linea dei Tirocinanti della Giustizia, così come sulle altre questioni aperte ed impellenti, come la Tematica degli Psicologi e Criminologi del DAP, ex art.80, delle Puericultrici di Rebibbia e della vicenda dello scorrimento di tutta la graduatoria degli idonei Assistenti Giudiziari. Nel confermare lo stato di agitazione mai sospeso, al fine di affrontare e risolvere definitivamente questi scottanti problemi, con la presente, si chiede alla S.V.I. un incontro urgente. “Le speranze e il futuro di migliaia di persone a livello occupazionale dipendono dalla soluzione di queste vicende, così come la stessa efficienza o meno della Giustizia Italiana”. Su una cosa le do ragione caro Sig.Ministro: c’è tanto da fare. Prima facciamo e meglio è per tutti. Si rimane in attesa di un Suo cordiale cenno di riscontro. Cordiali saluti. Il Segretario Generale della CSE-FILAI – Antonino Nasone
2 commenti su “lettera aperta al Ministro Bonafede sul bando per 616 operatori giudiziari!”
Antonino Maru
(12 Ottobre 2019 - 09:25)E’ motivo di vanto e di orgoglio, far parte di un Sindacato diretto e con la schiena dritta!
Traspare la passione del nostro Nino, per la ricerca di una giustizia giusta!
Andiamo avanti!!
Nino MAIO
(12 Ottobre 2019 - 08:35)UNO SCHIFO TOTALE
DANNEGGIATI NON SOLO I TIROCINANTI MA ANCHE E SOPRATTUTTO NOI AUSILIARI
MAGARI DOVREMO PURE FORMARLI