Legge Pinto: proposta di eventuali iniziative parlamentari

A : Ill.mo Ministro della giustizia On.le Dottor Alfonso Bonafede

Ill.mo Sottosegretario di Stato On.le Dott. Vittorio Ferraresi

Ill.mo Sottosegretario di stato On.le Dott. Andrea Giorgis

Proposta di eventuali iniziative parlamentari in relazione alla LEGGE 81 / 2001 cd. LEGGE PINTO

In riferimento alla legge Pinto n. 89 del 2001, ovvero l’equo indennizzo riconosciuto per la irragionevole lungaggine dei procedimenti civili amministrativi contabili e penali per ingiusta detenzione, l’Italia è già stata condannata 2 volte dalla CEDU (CORTE EUROPEA dei DIRITTI dell’UOMO) per violazione dei tempi di durata della vicenda processuale, violazione aggravata oltremodo dai ritardi dei risarcimenti che hanno raggiunto da parte di alcune Corti di Appello anche i 10 anni a nocumento del diritto soggettivo (danno patrimoniale e non patrimoniale) di decine di migliaia di cittadini e, purtroppo, dei loro eredi. Nell’auspicio di una concreta accelerazione dei tempi di pagamento, così come ci si attendeva a seguito della immissione di ingenti fondi nel capitolo di bilancio n. 1264 del Ministero della giustizia di carattere triennale a favore del lavoro delle Corti di Appello per la riduzione dell’enorme contenzioso, si chiede quali interventi intende intraprendere il Ministro della giustizia per evitare un nuovo aggravio della situazione, oramai ai limiti della decenza costituzionale e per la riduzione del rischio di una nuova condanna da parte della CEDU in merito ai tempi di risarcimento previsto dalla Legge 81/2001.

Il segretario Generale CSE-FILAI nonché Responsabile confederale del Dipartimento Giustizia FLP-CSE

Antonino Nasone.

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Autore dell'articolo: admin78

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